Il Rap è un genere musicale ormai fuoriuscito dal suo nucleo originario con una forza dirompente, tant'è che, nel 2022, non è difficile attingere a informazioni sulla sua storia, sul suo sviluppo e sulla sua diffusione. Sarebbe ridondante occuparsi nuovamente della sua storia, del suo ruolo nella Cultura Hip Hop, del suo valore sociale, di come ha influenzato la moda e le ultime tendenze musicali.
Tuttavia, ancora oggi, ciò che rimane vagamente sondato è la sua struttura musico-testuale.
Uno studio analitico-musicologico serve a storicizzare, interiorizzare, prendere realmente consapevolezza dell'oggetto musicale senza affannarlo di soggettivismo, rischiando così di svalorizzarlo o, ancor peggio, di travisarlo.
Scarseggiano, ad oggi, tutti quegli elementi analitici che sondano il rapporto di testo e musica che restituirebbe informazioni utili a riformulare con ordine un fenomeno in rapido sviluppo e che negli ultimi trent'anni si è emancipato dal niente per arrivare a influenzare anche chi lo riteneva un'effimera pagina non degna di rimanere nella storia della musica contemporanea. Del resto, al Rap non è mai importato molto degli effetti, al contrario, ha sempre ragionato sulla causa che, senza previsioni di successo o di sconfitta, è sempre stata la vera propulsione.
Provenendo dal basso, coloro che praticano la disciplina del Rap hanno costantemente necessità di nobilitarsi, di risalire da una situazione degradante per svariati motivi: tra i grandi quesiti ancora probabilmente irrisolti, vi è quello di considerare o meno la musica Rap come poesia.
David Toop, uno dei massimi studiosi del fenomeno, nel New Grove Dictionary of Music and Musicians afferma che il Rap sostanzialmente concerne in "semi-parlare (semi-spoken) su di un beat generalmente in 4/4". Al lettore e all'ascoltatore più attento potrebbe sorgere un dubbio sul fatto che il Rap parli invece di realtà molto lineari e concrete, e che quindi sia più possibile l'opzione che esso sia un genere prosastisco.
È giusto considerare altresì fattori caratteristici del Rap come il ritmo, la metrica, il flow, il contenuto: tutti elementi che farebbero propendere per una considerazione più "poetica" del genere.
Dai miei studi è emerso che potrebbe essere giusto considerarlo un genere trans-poetico. La saccenza -più che normale e umana, dettata dalla dedizione al proprio argomento il più delle volte- degli "addetti ai lavori" a volte offusca il reale obiettivo.
Non è saggio porre in equazione il Rap alla pura poesia perché esso non si rifà a regole metriche fisse in una struttura chiusa, come nella Poesia che si intende tale.
Non è giusto nemmeno svalutare la sua natura e affermare che sia prosa libera e aperta, perché il Rap musica il proprio testo seguendo regole ritmiche fisse e ben definite.
Partendo dal beat, o da un’idea, o da un concetto, si scrive e si dà vita ad un brano con regole proprie, ma quanto mai precise, non di certo accademiche ma dettate per lo più da un istinto compositivo.
In questo brevissimo approfondimento, trattato ampiamente invece in altre sedi, si afferma che il testo Rap ha certamente una struttura che si ripete (per tutti i suoi sottogeneri) ed esso può ricorrere ai versi cosiddetti sciolti, che all’apparenza possono sembrare svincolati da qualsiasi tipo di canone. In realtà essi si dispongono, anche inconsapevolmente, in una rete di ritorni -ritmici e musicali- che non sono quelli della metrica tradizionale ma che non sono nemmeno quelli propri di una prosa.
Le regole di composizione vengono estratte a posteriori: l'utilizzo dei versi sciolti, di numero sillabico variabile entro i tempi musicali, rientrano in soluzioni che il rapper si auto-determina, in fase di scrittura e registrazione, per andare a tempo, per rendere il brano appetibile, per ponderare la respirazione e, ovviamente, per rendere efficace il contenuto.
La poesia mette in evidenza se stessa: il Rap, nella sua essenza, pone l’individualità dinnanzi al pubblico e in questa relazione avviene il doppio rispecchiamento. Il rapper si auto-analizza e contemporaneamente è in grado di includere gli ascoltatori che si immedesimano. Non limitandosi a ciò, racconta anche un contenuto pressoché lineare, in modo prosastico, nella sua sostanza.
La trans-poeticità del Rap fa sì che il rapper si muova continuamente in un rapporto conflittuale tra testo e musica e che, egli o ella, sia continuamente portato ad essere un lottatore. La missione nei brani rimane identica: conciliare al meglio sfere, argomentazioni, riflessioni e modi di essere apparentemente inconciliabili e, non in ultima istanza, il suo aulico potenziale ai racconti più crudi, veri, sentiti ed eterogenei che questo genere riesce a supportare.
Bibliografia essenziale:
- Agamennone Maurizio, Cantar Ottave, per una storia culturale dell'intonazione cantata in ottava in rima (Introduzione), Libreria Musicale Italiana, Lucca, 2017.
- Agamennone Maurizio – Giannattasio Francesco, Sul verso cantato, la poesia orale in una prospettiva etnomusicologica,Il Poligrafo, Padova, 2002.
- Borroni Marco, incastrRIMEtrici vol. 3, Arcipelago Edizioni, Milano, 2013.
- Coveri Lorenzo, Parole in Musica, Lingua e Poesia nella canzone d’autore italiana, Novara, Interlinea, 1996.
- Giovannetti Paolo, Dalla poesia in prosa al rap: tradizioni e canoni metrici della poesia italiana contemporanea, Novara, Interlinea, 2008.
- The New Grove of Dictionary Of Music and Musicians, Oxford, II ed., 2001. (I ed. 1980).
- Toop David, Rap, Storia di una musica nera, EDT Edizioni, Torino, 1992. Traduzione e note a cura di Vincenzo Perna di David Toop, Rap Attack 2, African Rap to Globla Hip Hop, Serpent’s Tail, London, 1991. (I ed. The Rap Attack, African jive to New York hip hop, Pluto Press Limited, London, 1984).
- Tucci Marielena, L’urgenza letteraria del rap italiano: aspetti intrinseci ed estrinseci, Archiv für Textmusikforschung (ATeM journal), Innsbruck University press, Innsbruck, n. 2, 2017, pp. 1-15.
- Visentin Elena, Il Rap Italiano: analisi stilistico-sonora dagli anni '80 ad oggi con un approccio storiografico, tesi magistrale, Università degli studi di Padova, a.a. 2020-2021.
- Visentin Elena, Il Rap italiano: un controverso rapporto tra testo e musica in alcuni casi esemplari, tesi triennale, Università degli studi di Padova, a.a. 2018-2019.
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